Uno studio recentissimo pubblicato il 4 Maggio del 2018 sull’Human Reproduction ha cercato di individuare le scelte alimentari che possono influire sulla ricerca e in particolare sul tempo di attesa della gravidanza (TTP o time to pregnancy).

Questo studio, che ho annunciato sulla mia pagina Facebook (vedi qui) è un’ulteriore conferma dell’impatto della nutrizione sulla fertilità: lo studio ha analizzato un campione di circa 5600 donne tra i 18 e i 43 anni provenienti dall’Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito e Irlanda, evidenziando che una bassa assunzione di cibi come la frutta o la verdura a foglia larga ( in particolare quella ricca in folati come spinaci, cavolo, broccoli) o pesce (in particolare quello di media taglia) e un incremento dell’assunzione dei fast food (come patatine, hamburger e anche la nostra amata pizza) incrementano l’infertilità e il TTP.

Per quale motivo in particolare?

I cibi annoverati come fast food, sono spesso un pasto rapido e consono alla nostra vita frenetica, sono ricchi di acidi grassi saturi (leggi qui), sodio e zucchero.

Con il termine fast food di solito spesso si pensa ad una famosa catena alimentare che produce cibi pronti e molto gustosi, ma io annovero anche tutti i cibi confezionati e trasformati di cui potremmo fare a meno ma che spesso, per abitudine o per comodità, vediamo come l’ultima spiaggia o alternativa per il nostro pranzo o per la nostra cena.

Come dico spesso ai miei pazienti “la dose fa il veleno” di conseguenza un alto consumo o intake di acidi grassi saturi, provenienti da cibi industriali come il famoso olio di palma, altera anche la composizione del liquido follicolare, vero e proprio nutrimento per i follicoli (leggi qui cosa sono) influendo sulla maturazione degli ovociti o della cellula uovo femminile, determinando anche una minore risposta alla stimolazione ovarica nelle donne che si sottopongono a processi di fecondazione assistita o PMA.

In particolare è stato visto che l’introduzione anche di soli 4 grammi al giorno di acidi grassi trans o idrogenati (leggi qui), provenienti anche loro dai fast food,  può influire sull’ovulazione.

Quali sono le raccomandazioni?

La mia raccomandazione alla luce di questo ulteriore e recentissimo studio è quella di valutare tutti i fattori che possono influire sulla fertilità e sulla ricerca di una gravidanza tanto attesa, includendo anche e soprattutto l’alimentazione molto spesso sottovalutata.

Il consumo di frutta e verdura sembra molto banale e scontato, ma nella mia pratica clinica mi rendo conto che non lo è, la natura ci offre vitamine e antiossidanti gratuitamente, contro lo stress ossidativo, dato dai processi naturali e metabolici del nostro corpo e incrementati anche dall’avanzare dell’età.Naturalmente anche per il consumo di frutta e verdura ci sono delle accortezze, come la stagionalità e la presenza di disregolatori endocrini (di cui ho parlato qui), ma è sempre un piccolo passo che con la continua conoscenza e informazione porta a grandi progressi soprattutto nel caso di infertilità idiopatica o sine causa, dove in realtà una causa c’è sempre!