Nell’introduzione del mio ebook (clicca qui per l’acquisto) ho raccontato il momento in cui ho deciso, durante i miei studi universitari, di unire le mie conoscenze sull’alimentazione con gli studi fatti sulla Medicina e Biologia della Riproduzione al Policlinico Sant’Orsola di Bologna.

In questo articolo cercherò di spiegare la struttura dell’ovocita o oocita o cellula uovo femminile e il suo metabolismo, per rendere più semplice la comprensione degli articoli presenti in questo blog. Sicuramente giungerete anche voi alle mie stesse conclusioni analizzando “la vita” di questa splendida cellula.

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Follicolo. Immagine di slideplayer.it

Dove si trova?

L’ovocita è presente all’interno delle ovaie assieme a tanti altri ovociti con un numero fisso sin dalla nascita della bambina determinando la cosiddetta riserva ovarica ossia il numero di ovociti che la donna potrà utilizzare durante la sua vita come chance per diventare madre. Ogni ovocita matura con una ciclicità mensile, il famoso ciclo mestruale, come spiegato anche qui, e contenuto a sua volta all’interno del follicolo ovarico (di cui vedi l’immagine sopra) galleggiando nel liquido ricco dei nutrienti e dei prodotti di scarto del suo metabolismo ossia il liquido follicolare.

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L’ovocita. L’immagine è presa da endowiki.it

L’OVOCITA

Spesso quando parlo con le mie pazienti, in studio, mi capita di paragonare l’ovocita ad una cipolla ricoperto da tanti strati esterni che fungono da selezione per lo spermatozoo, testandone “la caparbietà”. Gli strati che circondano il corredo genetico o DNA, presente al suo interno e rappresentante la componente femminile, si dividono in:

1) La corona radiata

Lo strato più esterno, che è costituito da strati di cellule, definite cellule del cumulo, prelevate dal follicolo ovarico che conteneva l’ovocita stesso come un vero e proprio sacchetto. Questo strato deriva dal fluido follicolare e come tale svolge la stessa funzione di nutrimento. Le cellule della corona radiata, infatti, provvedono al nutrimento (sotto forma di proteine) per gli altri strati dell’ovocita, sottostanti alla corona radiata.

2)La zona pellucida

La zona pellucida è il “rivestimento o il guscio” ricco di acidi grassi conosciuti come lipidi e fosfolipidi, consentendo il passaggio di nutrienti *glucosio o ATP* all’esterno e all’interno dell’ovocita. La zona pellucida con l’età diventa molto più rigida, rendendo più difficile la penetrazione dello spermatozoo e la fecondazione dell’ovocita stesso. E’ spesso bersaglio  dei radicali liberi (che rendono le cellule instabili, di cui ho parlato anche qui)  danneggiando la zona pellucida.

3) Lo spazio perivitellino, spazio di separazione, e di diffusione dei nutrienti, tra la zona pellucida e l’oolemma o parete cellulare dell’ovocita.

4) Il Citoplasma o Ooplasma

Se la zona pellucida è il “guscio” dell’uovo, molti embriologi riferiscono che lo strato più interno nella sua consistenza è gelatinoso proprio come il “tuorlo di un uovo” , costituito principalmente di acqua e sale. Il citoplasma è un’importante fonte di energia per gli ovociti in quanto contiene le vere e proprie centrali elettriche della cellula ossia “organelli” chiamati mitocondri che utilizzano i nutrienti e l’ossigeno, che attraversano la parete cellulare, metabolizzandoli in energia necessaria affinché le cellule possano svolgere la loro funzione.

5) Il Nucleo

Lo strato più interno dell’ovocita contenente l’informazione genetica proveniente dalla donna.Ci sono 23 cromosomi (l’embrione dopo la fecondazione avrà 46 cromosomi, 23 femminili e 23 maschili, provenienti dallo spermatozoo) contenenti l’informazione genetica (DNA) o il foglietto illustrativo che aiuterà a determinare l’aspetto fisico del bambino/a, dai capelli alla forma del piede, e anche il suo carattere. Tuttavia le informazioni contenute in questo foglietto illustrativo necessitano di un interruttore di accensione e di spegnimento mediante un meccanismo chiamato metilazione, ossia l’aggiunta di gruppi metili, di cui ho parlato qui e anche qui che permettono di far esprimere il risultato finale contenuto in quel gene. L’ambiente in cui viviamo, compresa la nostra alimentazione, influisce su questo processo determinando il momento in cui i geni saranno attivati o spenti. Infine il fattore più influente sul DNA presente nel nucleo è l’età, ma l’arma più naturale per prevenire i segni del tempo sull’ovocita e per preservarne la sua salute è l’alimentazione.

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Immagine di Perladonna.it

IL METABOLISMO DELL’OVOCITA

Le cellule del cumulo prendono lo zucchero sotto forma di glucosio e lo converto in energiaATP prima dell’ovulazione diffondendolo negli strati più esterni. Dopo l’ovulazioneinvece, passando il momento critico e più dispendioso dal punto di vista energetico ossia la fecondazione con lo spermatozoo, il glucosio è convertito nella forma intermedia: il piruvato che poi sarà trasferito negli strati sottostanti per formare ATP. Si nota dunque l’intelligenza e la cooperatività di questi strati, in base alle fasi del ciclo e all’esigenza facilitano il processo di produzione dell’energia necessaria per la fecondazione con lo spermatozoo.

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Ovocita al microscopio. Immagine presa da pma-fc.fr

La maturazione dell’ovocita richiede circa 85 giorni, quasi 3 mesi, in cui l’alimentazione diventa fondamentale per fornire i nutrienti che diventeranno parte di questi strati che circondano la preziosa “pietra filosofale” ossia il corredo genetico o DNA che è la parziale potenziale vita. Dunque se la riserva ovarica, la quantità ovocitaria ossia il numero di chance di concepimento, non può essere modificata è possibile però migliorare la qualità ovocitaria.