L’ultimo processo della spermatogenesi (di cui ho parlato qui) ha la durata di circa 30 giorni e consiste nella trasformazione, e non divisione, dello spermatide rotondo in una cellula polarizzata e ben definita: lo spermatozoo
Ritengo questa la fase fondamentale nell’intero processo e su cui l’alimentazione e lo stile di vita può agire in maniera decisiva in quanto nelle varie fasi della spermiogenesi si formanostrutture importanti per la fecondazione e che determinano la capacità fecondante dello spermatozoo:
- il flagello, diviso in un collo, un segmento intermedio, un segmento principale ed un segmento terminale;
- l’acrosoma, un vero e proprio cappuccio ricco di enzimi litici che serviranno per demolire la parte più esterna dell’ovocita o anche definita zona pellucida (leggi qui per ulteriori info) nella reazione detta acrosomale necessaria per fecondarlo a tutti gli effetti;
In particolare la spermiazione può essere schematicamente suddivisa in quattro fasi:
- la fase del Golgi, in cui inizia la formazione dell’acrosoma, da una serie di granuli, denominati granuli poliacrosomici, che originano dal complesso del Golgi;
- la fase del cappuccio, in cui la vescicola acrosomica diventa più grande e riveste una buona parte della testa dello spermatozoo come una “cuffia”;
- la fase acrosomale, necessaria per preparare e distribuire gli enzimi acrosomali;
- la fase di maturazione in cui lo spermatide diventa un vero e proprio spermatozoo e la testa acquisisce la peculiare struttura specie-specifica che nell’uomo è ovolare ossia a pera e leggermente appiattita.
I componenti principali dello spermatozoo sono il flagello e l’acrosoma e risultano ben formati solo dopo il processo di spermiazione!
Quali sono gli elementi che possono modificare la fertilità?
- Il flagello ad esempio contiene in una delle quattro regioni, precisamente nel collo, una placca da cui si originano 9 fibre longitudinali che se non ben formate durante il processo di spemiazione possono impedire e rallentare il normale movimento del flagello determinano una ridotta motilità, detta anche astenozoospermia.
- Nel tratto intermedio invece è presente una guaina di circa 100 mitocondriallungati e strettamente associati, che con un andamento elicoidale circonda le fibre longitudinali esterne, come una centrale elettrica forniscono energia per il movimento delle fibre. Alterazioni a carico dei mitocondri o un eccesso dei loro prodotti di scarto, definiti come ROS o specie reattive dell’ossigeno, alterano la motilità ma anche la morfologia dello spermatozoo.
- Il microambiente in cui avviene la spermiazione ossia il dotto epididimale, o anche detto epididimo, che lo spermatozoo attraversa per un periodo di 2-6 giorni acquisendo pian piano la progressiva motilità e la capacità di fecondare l’ovocita.
Lo stile di vita influenza il processo di spermiazione?
Le alterazioni a carico della motilità e della capacità adesiva con l’ovocita sono tra le possibili cause dell’infertilità.
Vista l’importanza dell’epididimo, in questo processo di maturazione dello spermatozoo, nel determinare l’acquisizione di tali proprietà, l’importanza della funzione epididimale è stata negli anni enfatizzata. In particolare la maturazione degli spermatozoi avviene grazie alla formazione di un microambiente all’interno dell’epididimo condizionato dalle differenti proteine, prodotte e secrete dalle cellule epiteliali, e da alte concentrazioni diioni e piccole molecole organiche che creano un ambiente iperosmotico rispetto al siero del sangue *risulta chiaro già da questi passaggi quanto possa essere importante l’alimentazione nel fornire le fondamenta*
La maturazione degli spermatozoi è regolata anche dall’acidificazione del fluido luminale, ossia il liquido presente all’interno del lume dell’epididimo, da parte delle cellule epiteliali dell’epididimo. È noto infatti che una bassa concentrazione di bicarbonato e un basso pH sono essenziali al mantenimento di uno stato inattivo degli spermatozoi prima di essere immessi nel corpo della donna. Alcuni inquinanti ambientali come il fumo di tabacco e altri metalli pesanti (di cui ho parlato abbondantemente nel mio libro e che ho accennato qui e qui) inibiscono l’acidificazione del fluido luminale riducendo la fertilità maschile.
L’alimentazione invece ha un ruolo fondamentale nel sostenere l’azione mitocondrialeriducendo gli effetti collaterali derivanti da un’intensa attività, ossia la produzione di specie reattive dell’ossigeno o ROS (di cui ho parlato anche qui), apportando le giuste quantità di antiossidanti che contrastano lo stress ossidativo determinato dai ROS (lo vedremo nel dettaglio nei prossimi articoli).