Come ben sapete cerco di collaborare con più figure (vedi qui le mie collaborazioni) in quanto ritengo fondamentale ogni ruolo e ogni professione nel delicato percorso della PMA (Procreazione Medicalmente Assistita).
In questo articolo ho chiesto l’intervento della Dott.ssa Alessia Pellegrini, ostetrica laureata nel 2013 all’Università di Siena e poi stabilitasi in Piemonte dove esercita la sua professione in ospedale nei reparti di sala parto, ostetricia e nido.

Ci siamo conosciute virtualmente su Instagram (@latuaostetrica), i social spesso aiutano non solo i pazienti ma anche i professionisti nel creare una vera e propria rete professionale, con cui ho scoperto anche il suo sito: latuaostetrica.it finalizzato al supporto delle donne che non possono raggiungerla fisicamente ma a cui può dare il suo aiuto.
Tuttavia l’obiettivo del suo lavoro è anche di far conoscere un po’ di più la professione dell’ostetrica spesso identificata solo come colei che lavora in sala parto con il medico, in realtà ha molta autonomia nel lavoro e si occupa della donna dall’adolescenza fino alla menopausa, lavorando autonomamente per la cura e il miglioramento della qualità della vita della donna. Infine oltre ad occuparsi della donna si occupa anche del neonato fisiologico e di seguire la donna durante tutta la gravidanza.

Al fine di far conoscere la sua professione sotto un altro punto di vista, spesso ignorato anche da chi si sottopone alla PMA, vi riporto il suo intervento sul ruolo dell’ostetrica nella PMA:
“L’ostetrica è da sempre considerata la “regina della sala parto”, colei che fa nascere i bambini e aiuta la donna in questo delicato e importante avvenimento della sua vita.
Ma oltre a questo importantissimo compito in realtà l’ostetrica come figura professionale laureata ne ha tanti altri, regolamentati a livello legislativo (D.M. 740/94 e Codice Deontologico): può seguire le gravidanze fisiologiche in totale autonomia, occuparsi di interventi di educazione sessuale e sanitaria nell’ambito di scuole e consultori, occuparsi di rieducazione del pavimento pelvico, parlare di contraccezione, in generale è sua competenza tutta la salute della sfera femminile dall’adolescenza alla menopausa.

Ciò che esula dalla fisiologia, ovvero qualora dovessero subentrare problemi, patologie che deviano dalla normalità, seguendo parametri e schemi precisi, sarà l’ostetrica stessa ad indirizzarvi verso lo specialista utile nel vostro caso. Infatti l’ostetrica lavora in autonomia per ciò che concerne la fisiologia, per il resto vi sta accanto ma collabora con altre figure professionali come il ginecologo, il nutrizionista e altri specialisti.
Il percorso di PMA non è un percorso fisiologico, come dice il nome è una procreazione medicalmente assistita, quindi è il medico in prima linea ad occuparsene, ma come detto sopra l’ostetrica essendo una figura formata sulla salutogenesi e il corpo femminile in tutte le sue fasi di vita, collabora con le altre figure del centro di sterilità per offrire alla donna la miglior ricerca della gravidanza.
Non è un percorso facile per la coppia ed è per questo che il sostegno di un’equipe di figure professionali che lavorano insieme permettono di dare alla coppia un’esperienza più serena e completa possibile, come non potrebbe fare il ginecologo da solo.
Le linee guida dicono che le donne seguite durante una gravidanza fisiologica dall’ostetrica e che seguono i corsi pre-parto hanno un rischio minore di taglio cesareo, di gravidanza medicalizzata e di stress e ansia.

Per questi motivi il sostegno e il supporto di un’ostetrica in un percorso di PMA può essere di grande aiuto.
Il suo compito è sostanzialmente quello di accompagnare le coppie nella ricerca di un figlio mettendole a proprio agio, dimostrando empatia e ponendosi in ascolto attivo.
Lo scopo è quello di creare un clima sereno e accogliente, di far sentire a proprio agio una coppia che in quel caso si sente spesso stressata, ansiosa, preoccupata e talvolta a disagio.
All’interno di un centro di PMA l’ostetrica accoglie la coppia, e spiega loro cosa succederà da quel momento in poi. Questa figura professionale non solo ha la competenza per ascoltare e dare empatia alla coppia, ma ha anche le conoscenze scientifiche per spiegare loro accuratamente cosa succederà e a cosa serve ogni passaggio che dovranno fare.
Inoltre l’ostetrica è la figura a cui la coppia può fare domande, esporre dubbi e perplessità, creare un rapporto più confidenziale di quello che normalmente può avere con gli altri membri dell’equipe.
Il sostegno dell’ostetrica in questi casi è volto a promuovere atteggiamenti positivi, attivi, propositivi e indurre nella coppia la possibilità e la capacità di fare le loro scelte consapevolmente.

Dopo il colloquio iniziale potete trovare l’ostetrica negli aspetti tecnici come le visite abituali accanto al medico, può eseguire ecografie office, controllarvi esami e analisi che farete di volta in volta, aiutarvi nel migliorare lo stile di vita.
L’ostetrica che lavora in un centro di PMA è esperta in questi temi, ha seguito corsi e specializzazioni sulle tecniche utilizzate e le ultime evidenze scientifiche sulla procreazione medicalmente assistita.
Ma il fine ultimo dell’ostetrica è sempre quello di sostenere, dare empatia e comprensione alla donna e alla coppia e soprattutto agire per dare loro consapevolezza e dar loro gli strumenti per poter prendere delle scelte nel loro percorso.”
Spero che questo articolo possa far luce su una figura professionale da cui la coppia, e la donna in particolare, può avere un ulteriore aiuto, oltre alla figura del medico, nel momento in cui si trova ad affrontare *fisicamente* ogni fase del percorso della PMA.