Sul mio profilo Facebook ho cercato di riassumere in mini-articoli quelle che sono le conseguenze della nostra “disordinata” flora intestinale, in seguito all’arrivo, nel mio ambulatorio, di numerosi pazienti che manifestavano i classici sintomi del disordine funzionale del tratto digestivo ossia dolore addominale, anomalie del movimento intestinale, meteorismo, diarrea o costipazione. Classici sintomi che molto spesso limitano quella che è la quotidianità e la possibilità di vivere serenamente le giornate, sia lavorative che di relax.

Molti di loro riscontravano un’associazione con il cibo ma una buona percentuale delle cause l’attribuivano anche al famoso stress. In seguito a questa confusione (ho molto spesso definito l’intestino come il nostro secondo cervello, al tempo stesso se è confuso e disordinato determina lo stesso stato d’animo anche nella nostra mente) non riuscivano a seguire correttamente il piano alimentare, stabilito per altre problematiche, oppure  si rivolgevano a me disperati in cerca di una soluzione.

Ma chi è questa flora intestinale?

La flora intestinale o microbiota è la ricca popolazione di microrganismi che colonizza l’intestino subito dopo la nostra nascita, è composta da batteri anaerobi (ossia che vivono senza ossigeno), aerobi (che vivono in presenza di ossigeno) , miceti e funghi (tra cui la tanto temuta candida).
Definito ormai come un vero e proprio organo o secondo cervello, ha numerose funzioni come:
-la produzione di enzimi ( favorendo la digestione)
-la sintesi di vitamine (vitamina K e del gruppo B)
-la produzione di acidi grassi a catena corta
-la modulazione del sistema immunitario
-la regolazione della motilità intestinale
-la produzione dei gas intestinali e delle feci.
Mantenere l’equilibrio della flora intestinale tra i batteri che la compongono, definiti “buoni” e “cattivi”, è fondamentale.

Tale equilibrio può essere raggiunto mediante l’alimentazione, l’integrazione (di vitamine e probiotici, ossia i batteri “buoni”) e gestendo le cause scatenanti che derivano anche dalla nostra mente (stress ed emozioni forti), confermando la stretta correlazione tra intestino e cervello.

Uno dei collegamenti più importanti che spesso viene sottovalutato è il cosiddetto ASSE INTESTINO-CERVELLO.

L’intero intestino è infatti rivestito da una fitta rete di neuroni definito come Sistema Nervoso Enterico o “Secondo Cervello”, ha il compito di regolare tutti gli aspetti della digestione, assorbimento e demolizione del cibo.
Per esempio al solo pensiero di un cibo vengono prodotti enzimi digestivi nello stomaco prima ancora di mangiarlo o condizioni di ansia o stress spesso hanno come conseguenza “l’irritazione” del nostro intestino.
La comunicazione tra intestino e cervello è bidirezionale, situazioni di stress, ansia e forti emozioni negative riducono la secrezione pancreatica e l’acidità dello stomaco, riducono la motilità intestinale (causando stipsi) e sopprimono il sistema immunitario intestinale-tutte queste condizioni determinano una predominanza dei batteri “cattivi” che altera la nostra flora intestinale con potenti ripercussioni anche sulla risposta e sull’equilibrio ormonale (fertilità).

Microbiota e fertilità

In particolare la salute dell’intestino nelle donne che cercano una gravidanza è importante! Bisogna fare attenzione ai lassativi e l’eccesso di fibre nella propria alimentazione, in quanto non permettono l’assimilazione degli estrogeni, come anche condizioni di stipsi o meteorismo possono creare numerosi problemi nella varie fasi del percorso di PMA.

La salute intestinale supporta, in particolare, l’azione del sistema immunitario (rimodulando il sistema delle interleuchine e inibendo l’espressione di alcune citochine) implicato in alcune condizioni come aborti ricorrenti e “rigetto dell’embrione” in seguito al suo impianto nell’utero materno.

Chi può ripristinare il nostro ordine intestinale?

È stato dimostrato che la specifica somministrazione di probiotici (batteri vivi come Lactobacillus rhamnosus, L. acidophilus e Bifidobacterium bifidumi) è in grado di modulare il nostro microbioma intestinale migliorando la sensibilità all’insulina e la regolazione del senso di fame prevenendo quindi l’insorgenza del diabete di tipo 2, obesità e insulino-resistenza.

Infatti, a conferma di quello che ho scritto, è stato visto che i soggetti colpiti da IBS (sindrome dell’intestino irritabile) presentano una composizione del microbioma intestinale differente rispetto ai controlli sani con una riduzione significativa soprattutto dei bifidobatteri e lattobacilli.

Sebbene questi studi siano recenti e siano stati testati su specie animali, nella mia pratica ambulatoriale ho potuto valutare l’efficacia dell’integrazione dei probiotici e di una sana alimentazione non solo nel miglioramento della sintomatologia di patologie come il colon irritabile ma anche nei casi in cui spesso si era raggiunta una stasi della perdita di peso, con una costante sensazione di gonfiore e continuo senso di fame (molto spesso determinato anche da situazioni stressanti).
Tutto ciò conferma la stretta relazione tra ogni componente del nostro corpo e nella centralità dell’intestino e dell’alimentazione in ogni patologia e anche nella prevenzione.