In un precedente articolo vi avevo parlato dell’importanza dell’impatto psicologico sull’infertilità, come promesso ho chiesto la collaborazione di un esperto: la Dott.ssa Daniela De Cesario, psicologa e psicoterapeuta esperta in PMA, è anche una delle fondatrici del portale di psicologia della riproduzione FeconditàSerena.
Insieme abbiamo cercato di dar voce alle domande più frequenti poste dalle tante coppie che stanno attraversando questo lungo viaggio di attesa e di ricerca di un figlio.
Di seguito vi riporto l’intervista, sperando di fornire degli ottimi spunti e anche una motivazione in più per chi da tempo era intenzionato a seguire una delle tante modalità di gestione dello stress.

LO STRESS CAUSA INFERTILITA’ O E’ L’INFERTILITA’ A CAUSARE STRESS?
Per decenni i clinici hanno creduto che l’infertilità, particolarmente quella inspiegata, fosse causata dallo stress psicologico ponendo il focus sulla presenza di un confitto psicologico non risolto come causa dell’infertilità.
Negli anni ’80 i professionisti della salute mentale hanno cominciato invece ad ipotizzare che fosse l’infertilità la causa del disagio psicologico. Da quel momento in poi queste due prospettive teoriche hanno guidato la maggior parte dell’attività clinica e della ricerca in questo
ambito.
In effetti è veramente difficile stabilire dove cominci l’una e finisca l’altra e sovente il confine tra le due è talmente labile da dare l’impressione che non esista nemmeno.
Se è vero che persone con forti livelli di attivazione neurosimpatica manifestano effettivamente una compromissione del loro apparato riproduttivo tale da non permettere un concepimento naturale, è altrettanto vero che soggetti che non riescono ad ottenere una gravidanza sono sottoposti a stressor molto elevati e persistenti che accompagnano il percorso lungo e faticoso che porta al figlio tanto desiderato e sognato.
Per tale motivo la spirale disfunzionale che viene a crearsi è proprio questa, lo stress porta qualche difficoltà a concepire, meno concepisco più mi stresso, ma più aumenta lo stress maggiore è la difficoltà a d ottenere una gravidanza, meno risultati positivi raggiungo più aumenta lo stress e via dicendo, in una danza amara e sofferta che perdura per tempi spesso
anche molto lunghi.
Personalmente in base alle osservazioni cliniche che ho avuto modo di rilevare in diversi anni di attività psicoterapeutica con le coppie che affrontano questo problema, ritengo che quando una coppia è seduta di fronte ad un esperto di salute mentale, poco importa se è lo stress che ha
causato quella situazione o se la condizione di infertilità crea stress a quella coppia, perché lo stress, l’ansia, la tensione e la sofferenza ci sono comunque a prescindere da chi genera cosa e come e quando. Importa capire e cogliere e soprattutto “vedere” la persona e la sua difficoltà che generano malessere e sofferenza compromettendo non solo la possibilità di raggiungere un risultato positivo nel percorso ma soprattutto la qualità di vita di quella persona e di quella coppia.
I SEGNALI DELLO STRESS SONO FACILMENTE RICONOSCIBILI?
Ci sono dei “macro” segnali per cui è semplice dire che una persona è “stressata” (ansia, irrequietezza, irritabilità, scarsa qualità de sonno, incapacità a concentrarsi, sensazione di essere sempre pronti a scattare ed altro ancora), ma esistono tutta una serie si segnali sottili visibili solo all’occhio esperto che ci regalano una visione molto ampia e dettagliata di come quella persona stia vivendo la sua situazione di difficoltà.
Le alterazioni che lo stress porta con sé sono riscontrabili nella quotidianità di un soggetto, nei suoi pensieri, nei suoi comportamenti, nel suo modo si sentire le cose, nel modo di relazionarsi agli altri, nella maniera in cui fa fronte alle piccole grandi difficoltà della vita di ogni giorno.
Gli elementi maggiormente visibili che rappresentano anche il fattore più invalidante sono però i risvolti fisici che spesso hanno la pessima idea di manifestarsi con sintomi bizzarri ed imbarazzanti. La massiccia manifestazione fisica e somatica dello stress è dovuta principalmente ad una alterazione del SNA (Sistema Nervoso Autonomo) che lavorando in
maniera non appropriata genera una serie di scompensi a livelli somatico. La prova più tangibile di questo fenomeno è l’aumento del cortisolo, comunemente detto “ormone dello stress” la cui presenza nel nostro organismo è fondamentale in quanto è responsabile della regolazione della
glicemia, produzione di energia e corretto funzionamento del sistema immunitario . Una carenza di tale ormone genera affaticamento e stanchezza cronica mentre una eccessiva produzione è
responsabile dell’aumento della gittata cardiaca, aumento glicemia, riduzione difese immunitarie, aumento di peso, accelerazione dell’invecchiamento fisiologico, ipertensione, alterazione ciclo mestruale, alterazione dei livelli ormonali, calo della libido, infezioni ricorrenti,
cefalee, ritardata guarigione delle ferite e molto altro ancora.
Ragione per cui riuscire a tenere nella norma i livelli di tale ormone concorre non solo ad un ottimo funzionamento dell’organismo in generale ma anche a dare maggiori possibilità all’apparto riproduttivo di compiere il proprio lavoro.
Non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che siamo comunque delle creature governate dalle leggi della natura, e quando un organismo non è in salute o è preso da altre priorità, la prima cosa che la natura elimina è proprio l’istinto sessuale e la capacità di riprodursi, sia perché non
è funzionale utilizzare energie e risorse in quelle attività in quanto esse necessitano in altri settori, sia perché non ci sono abbastanza energie e risorse per portare a termine una gestazione e poi successivamente allevare la prole, sia perché in condizioni non ottimali questa prole potrebbe nascere con particolari problemi o difetti che ne comprometterebbero la
sopravvivenza.

DONNA E UOMO REAGISCONO NELLA STESSA MANIERA ALLO STRESS DA
INFERTILITA’?
In linea di massima le tipologie di reazione allo stress sono le medesime fatta eccezione per alcuni aspetti più propriamente legati alla particolare condizione che l’infertilità porta con sé.
Ogni essere umano in prima battuta cerca di adattarsi alle nuove condizioni che lo stressor comporta, ognuno a modo suo a seconda delle esperienze pregresse, delle competenze acquisite e delle energie che possiede, cercando anche in alcuni casi di modificare le condizioni. Quando però la situazione perdura nel tempo, o si aggiungono nuovi stressor allora
l’organismo dopo aver dato fondo a tutte le proprie possibilità di adattamento sia fisicamente che psicologicamente, non riesce ad accomodare ulteriormente la situazione, va’ in stato di “esaurimento” ed è a questo punto che compaiono tutto un ventaglio di sintomatologie fisiche e
psichiche che vanno ad esacerbare il quadro già presente.
Per quanto riguarda la particolare situazione dell’infertilità esistono delle differenze importati tra i modi di reagire dell’uomo e della donna.
Per l’uomo è una vera e propria ferita narcisistica che va a toccare la sessualità e la “potenza” sessuale come se essere sterili o infertili volesse dire essere impotenti o sessualmente non
all’altezza della situazione, o meno uomini. Inoltre gli uomini tendono ad essere più pragmatici e a cercare soluzioni al problema in maniera quasi metodica e tecnica sottovalutando le implicazioni emotive che uno stress del genere porta con sé.
Per le donne è una ferita legata alla dimensione femminile e non sessuale, al dover rinunciare alla “pancia” e a tutto quello che ci gira intorno, con una sensazione di vuoto non solo emotivo ma anche strettamente fisico, il ventre vuoto, arido e disabitato, non in grado di generare vita.
Le donne vivono inoltre uno stress fisico molto elevato dovuto alle ricorrenti visite mediche, alle indagini diagnostiche invasive e spesso dolorose e pericolose, e poi ovviamente a tutta la procedura tecnica di un percorso di Procreazione Assistita. Le donne accumulano infatti una
serie di ferite non solo emotive ma anche fisiche che il corpo non dimentica ma che rimangono ben presenti nella memoria somatica e che possono risvegliarsi proprio quando meno uno se lo aspetta. Ho visto donne non avere nemmeno percezione di alcune zone del proprio corpo, o donne che hanno invece somatizzato tutta una serie di sintomi difficili da gestire e che rendono la vita veramente ostica.
QUALI SONO LE PIU’ VALIDE TECNICHE DI GESTIONE DELLO STRESS IN QUESTO
SPECIFICO AMBITO E COME FUNZIONANO?
Esistono diverse tecniche che possono dare una notevole mano non solo a gestire lo stress causato dall’infertilità, ma anche a migliorare le condizioni fisiche che possono quindi portare ad una gravidanza naturale o ad aumentare le possibilità di esiti positivi nei trattamenti di PMA.
Si tratta di tutte quelle tecniche che lavorano sul SNA rimettendo in assetto tutte quelle componendi psico-fisiche che concorrono nel corretto funzionamento della mente e del corpo con tutti i suoi apparati.
Per citarne solo alcuni possiamo pensare all’Ipnosi, all’Autoipnosi, al Training Autogeno, al rilassamento muscolare profondo, alla Mindfulness, allo yoga e tutti quegli esercizi che io chiamo di grounding (riportare i piedi per terra) che rimettono in assetto posturale il corpo. Tutte queste tecniche funzionano perché lavorando non solo sul sistema nevoso ma anche sulla risintonizzazione con proprio corpo e sulla riconnessione tra emisfero destro e sinistro del nostro cervello permettendo di avere accesso a quella parte della nostra coscienza che sovente viene tenuta in sottofondo a causa delle richieste prestazionali del mondo esterno. Queste tecniche funzionano anche perché permettono alla persona di prendersi cura di sé, di scoprirsi e riscoprirsi ma soprattutto di “vedersi” e di trattarsi con gentilezza.
Perché come viene riportato nelle Psicoterapie Autogene il nostro corpo sa come lavorare al meglio e conosce la strada per riequilibrarsi, dobbiamo solo concedergli il tempo ed il modo per farlo.