Il ruolo dei latticini sulla fertilità è dibattuto da lungo tempo e in rete o sui social si trovano molte informazioni contrastanti o estremiste arrivando a bandire i latticini per poter ottenere una gravidanza e migliorare la propria fertilità.

Tuttavia il mio approccio è sempre scientifico e basato su quelle che sono le evidenze per cui con il gruppo di ricerca che coordino, come sottogruppo della divisione scientifica di Sestre, ho deciso di scrivere un abstract che facesse un punto su ciò che i ricercatori scientifici hanno evidenziato.

Tre società di rilievo nel panorama della medicina della riproduzione: SIRU (Società Italiana di Riproduzione Umana), SIA (Società Italiana di Andrologia) e SIFES (Società Italiana di Fertilità e Sterilità) hanno accettato il nostro abstract in occasione dei congressi nazionali del 2025 e sul mio sito ho deciso di condividere quanto abbiamo evidenziato presentandolo alla comunità scientifica esperta in riproduzione.

Dalla letteratura scientifica si evidenzia che i latticini hanno un impatto sulla salute riproduttiva che può definirsi sia negativa che positiva a seconda del tipo di prodotto e delle caratteristiche individuali del soggetto che lo consuma, compreso il suo stato riproduttivo e metabolico. Nel precedente articolo ho definito le varie tipologie di latticini e la loro classificazione in base al contenuto di grassi e al valore nutrizionale: leggi qui.

Gli aspetti che sono stati indagati, valutando l’effetto dei latticini sono i seguenti:

  • Infertilità ovulatoria
  • Esiti dei percorsi di Procreazione Medicalmente Assistita
  • Capacità di concepire
  • Livelli di estradiolo e ormonali nella donna
  • Qualità del liquido seminale
  • Riserva ovarica

Infertilità anovulatoria e Latticini

È stato osservato come il consumo di latticini interi riduce il rischio di infertilità anovulatoria (Chavarro et al 2007):

  • Uno studio prospettico con ~ 18.555 donne ha evidenziato che l’alto consumo di latticini a basso contenuto di grassi è associato a maggiore rischio di infertilità per anovulazione (ossia assenza dell’ovulazione).
  • Al contrario, il consumo di latticini ad alto contenuto di grassi sembrava associato a rischio minore di infertilità per anovulazione.

Esiti dei percorsi di PMA e Latticini

In donne con età ≥35 anni che facevano cicli di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), un maggiore consumo totale di latticini (>3 porzioni al giorno) era associato a un aumentato tasso di nascite vive, rispetto a chi ne consumava meno (Afeiche et al 2016). Tuttavia tale associazione si evidenziava solo dopo aggiustamenti per fattori confondenti ed in alcune fasce di età.

Tuttavia, un altro studio su coppie che si sottoponevano a tecniche di fecondazione assistita (ART) non ha trovato che il consumo di latticini (né grassi né magri) fosse associato a differenze nei tassi di impianto, gravidanza clinica o nascite vive (Xia et al 2016).

Capacità di concepire e Latticini

  • Kim e colleghi (Kim et al 2016) ha evidenziato che un incremento nel consumo di latticini in donne premenopausali era associato a riduzione dei livelli di estradiolo, aumentando i livelli di LH, ma non sempre a fallimenti ovulatori conclamati. In particolare alcuni specifici tipi di latticini (crema, yogurt) erano associati a un rischio maggiore di ovulazione “saltuaria” (sporadic anovulation).
  • I latticini fermentati (yogurt, kefir) migliorano la sensibilità insulinica nelle donne con PCOS (Avila et al., 2020; Shoaei et al., 2015)
  • Nei bambini prepuberi, aumenta l’IGF-1 e gli ormoni estrogenici, con possibile acne (Rich-Edwards et al., 2007; Adebamowo et al., 2008).
  • Alcuni studi evidenziano effetti negativi sulla follicologenesi e sull’infiammazione sistemica per la presenza di ormoni steroidei e contaminanti nei latticini (Malekinejad et al., 2015). La relazione con i leiomiomi uterini è controversa: il rischio è maggiore con un consumo elevato di latte anche se sembra avere un effetto protettivo nelle popolazioni afroamericane (Gao et al., 2018; Wise et al., 2010).

Qualità del liquido seminale e Latticini

Uno studio ha trovato che l’assunzione di latticini ricchi di grassi era associata a morfolgia e motilità spermatica inferiori (Afeiche et al, 2013)

Al contrario il consumo di latticini magri o a basso contenuto di grassi, in particolare latte magro, migliora la qualità del liquido seminale con migliore concentrazione degli spermatozoi e motilità progressiva.

Riserva Ovarica e Latticini

Uno studio (EARTH study) ha mostrato che un alto apporto di proteine derivanti da latticini fosse associato a conteggi follicolari antrali (AFC) più bassi in donne infertili. Questo suggerisce che un’elevata assunzione di latticini/proteine lattiero-casearie potrebbe essere collegata a una riserva ovarica ridotta, ma è un’associazione che richiede conferme e ulteriori studi (Souter et al, 2017)

Per cui le conclusioni sono: