La correlazione tra alimentazione e ormoni sembra molto lontana la mia attività scientifica e professionale è finalizzata proprio a divulgare e snocciolare questa relazione.
Nell’articolo di oggi parlerò anche dell’istamina, che sembra correlata solo con la risposta immunitaria, come le allergie stagionali, ma in realtà la sua azione e liberazione è regolata anche dall’alimentazione.
L’istamina è un’arma del sistema immunitario, precisamente un’ammina biogena derivante dall’amminoacido istidina. E’ rilasciata dalle cellule definite come mastociti e ha un’azione paracrina, ossia agisce sulle cellule vicine al suo rilascio. Essendo un’arma del sistema immunitaria, ha un’azione nei processi di infiammazione e nella risposta allergica.
Ha diversi ruoli, che elencandoli vi permetteranno di comprendere il suo ruolo nella fertilità.
- Regola la secrezione gastrica, e l’acidità dello stomaco, con i suoi processi digestivi;
- Ha un’azione sul sistema nervoso centrale e periferico, essendo un neurotrasmettitore;
- Ha un’azione immunitaria, induce l’infiammazione, la vasodilatazione, il mal di testa;
- Regola l’impianto (ha un ruolo a carico della placenta), il ciclo mestruale (ha un ruolo a carico dell’utero);
- Determina una maggiore ipersensività, determinando eczema, asma, mal di testa, infiammazione, prurito, vasodilatazione, broncocostrizione, tachicardia..

Istamina e ormoni
La cellula che produce l’istamina, detta mastocita è modulata dall’azione degli ormoni, estrogeni, progesterone e testosterone.
In particolare gli estrogeni e il progesterone “attirano” il mastocita verso l’utero. Gli estrogeni si legano ai loro recettori specifici, chiamati con l’acronimo ESR1, inducendo il processo di degranulazione con cui viene rilasciata l’istamina, assieme alle metalloproteasi (MMPs), triptasi e VEGF in grado di supportare l’impianto dell’embrione ossia l’impianto.

Per cui il numero di mastocisti presenti a livello dell’utero variano in base alle fasi del ciclo ormonale, fase follicolare (leggi qui), ovulazione (leggi qui) e fase progestinica (leggi qui). In particolare aumenta l’azione dei mastociti nella seconda fase del ciclo ormonale: la fase ovulatoria che spesso in soggetti intolleranti all’istamina o con maggiore sensibilità ad essa si caratterizza i sintomi della Sindrome Pre Mestruale (PMS) come mal di testa e tensione mammaria, maggiore dolorabilità o stato infiammatorio.
Il testosterone invece sembra avere un’azione protettiva contro processi infiammatori come l’asma.
Tuttavia ci sono condizioni in cui diversi stimoli inducono la produzione dell’istamina, determinandone un accumulo, come disbiosi(vedi qui, essendo prodotta anche da alcuni ceppi batterici come L. Casei, L. Reuteri, L. Bulgaricus), allergie, attivazione immunitaria, ingestione di alimenti contenenti istamina o che bloccano il suo metabolismo
Intolleranza all’istamina
Infatti in soggetti con intolleranza all’istamina o maggiore sensibilità ad essa è importante conoscere gli alimenti che possono incrementare la sua presenza all’interno del corpo o bloccare la sua degradazione, agendo su uno degli enzimi principali (veri e propri operai) che agiscono sul suo smaltimento come il DAO o deammino-ossidasi, prodotto dal lume intestinale, dalla placenta, e anche dal fegato e dai reni e l’HMNT (che lavora assieme all’MTHFR, leggi qui), ed è prodotto dagli enterociti, dalle cellule del sistema nervoso, dagli eritrociti.
L’assenza del DAO o una difficoltà nella sua azione porta a sintomi molto simili a quelli della Sindrome Premestruale ossia mal di testa, emicranie, acufeni, problematiche intestinali, meteorismo e dermatiti.
Al contrario in gravidanza si ha un aumento nella produzione del DAO di circa 500 volte, motivo per cui la sintomatologia associata all’intolleranza all’istamina: scompare. Tuttavia il suo deficit può determinare un maggior rischio di pre-eclampasia e aborti.(leggi anche qui)

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Alimentazione e istamina
Alcuni alimenti hanno la capacità di interferire con lo smaltimento dell’istamina, incrementando i suoi effetti.
Alcuni alimenti contengono essi stessi istamina, come:
Alimenti fermentati: crauti, aceto, salsa di soia, kefir, yogurt, sottoaceti
Salumi, in particolare modo la pancetta e il salame
Frutta essiccata: albicocche, prugne, datteri, fichi, uva passa
Agrumi di cui ho consigliato di ridurre la frequenza
Frutta a guscio: noci, anacardi, arachidi e mandorle ho inserito solo alcune
Verdure: solanacee e spinaci
Pesce affumicato e alcune specie come : sgombri, tonno, acciughe, sardine

Altri alimenti inducono la produzione e il rilascio dell’istamina, come:
Alcol, cioccolata, latte vaccino, arachidi, Papaia, Ananas, Kiwi, Fragole, Banane, Molluschi, pomodori, liquirizia, germe di grano (glutine), molti coloranti e conservanti artificiali.

Infine ci sono alimenti che bloccano l’azione dell’enzima, interferendone il suo metabolismo:
Alcol, bevande energetiche, tè verde, tè mate, tè verde.

Dalla lettura degli alimenti che interferiscono o interagiscono con l’istamina potete evidenziare l’alcol, principale causa di inasprimento della sintomatologia premestruale nella donna a causa della maggiore sensibilità all’istamina da parte dei recettori ormonali. Motivo per cui consiglio spesso alle pazienti che si rivolgono a me per una forte sintomatologia premestruale, o anche definita come Sindrome Premestruale (PMS), di evitare il consumo di bevande alcoliche almeno dai 5/10 giorni pre-ciclo.
Infine spesso l’assunzione di più alimenti che interagiscono con l’istamina nella stessa giornata può incrementare la sintomatologia in seguito ad un “effetto accumulo”: evidenziando il potere dell’alimentazione nel gestire in maniera intelligente gli effetti negativi.